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Olindo Guerrini, nella sua lunga carriera di poeta comico, ha scritto perlopiù sotto eteronimo: Lorenzo Stecchetti, Argia Sblolenfi, Bepi sono solo alcune firme del suo vasto repertorio. Questo libro si impegna a far luce sulla creazione di una delle sue maschere più affascinanti, e forse meno note: il cavaliere, il divino Marco Balossardi. Il suo Giobbe, composto insieme a Corrado Ricci durante una villeggiatura a Fano, nasce come canzonatura del poeta Mario Rapisardi. Tuttavia, i due "poeti senza museruola" si fanno prendere la mano e finiscono per schernire gran parte dei politici, dei critici e degli scrittori italiani dell'epoca, suscitando un battage giornalistico di proporzioni quasi inedite per un libro satirico. L'autore del saggio indaga i metodi di creazione degli eteronimi guerriniani, ricostruisce puntualmente la nascita del Giobbe e ripercorre lo scandalo letterario che ne consegue, con l'aiuto di numerose lettere inedite conservate presso il Fondo Guerrini di Bologna.